MILANO
Previdenza delle professioni sempre più rivolta al welfare. L'attività "sociale" delle "vecchie" casse nate con il decreto legislativo 509/94 ha ormai un ruolo fondamentale, affiancando quello "core" delle pensioni. Le nuove prestazioni vanno dall'assicurazione sanitaria alla concessione di mutui e prestiti a tasso agevolato, aiuti extra – come nel terremoto dell'Aquila – borse di studio e assegni di profitto.
La polizza sanitaria è ormai un'offerta trasversale: giornalisti, notai, consulenti del lavoro, dottori commercialisti, ingegneri e architetti e avvocati. C'è chi fornisce una polizza base gratuita, con coperture diverse a seconda dell'ente, e chi vi aggiunge la possibilità di integrarla ed estenderla anche ai familiari. I dottori commercialisti hanno aperto da poco un bando per includere anche il cosiddetto loan to care, l'assistenza socio-sanitaria per lungo e medio degenti.
Sostegno anche a mutui e prestiti a tasso agevolato. Gli enti, grazie alla "massa critica" di iscritti, possono ottenere condizioni agevolate rispetto a quelle che avrebbe il singolo professionista rivolgendosi a una banca. L'Inpgi (giornalisti) ha introdotto per i mutui per la prima o seconda casa la possibilità di sospendere il pagamento della rata fino a un anno, «misura che abbiamo deciso di adottare data la crisi - spiega il presidente Andrea Camporese - ma che ha carattere permanente». Inpgi 2, più simile per nascita e caratteristiche alle "casse giovani" e che iscrive i giornalisti liberi professionisti, applica ai co.co.co. un protocollo sul welfare con contributi per ricoveri, malattia e congedo parametrati sul reddito. Frequenti gli sconti sui contributi ai giovani. I consulenti del lavoro strizzano l'occhio ai pensionabili: «Abbiamo introdotto uno sconto sui contributi - racconta il presidente dell'Enpacl, Vincenzo Miceli - per chi ha raggiunto l'età della pensione ma decide di continuare l'attività. Discorso a parte per i notai: «Siamo l'unica cassa a mutualità pura - spiega il vice presidente Alessandro de Donato - La pensione è uguale per tutti e non dipende dai contributi versati, ma parametrata all'anzianità di servizio, così da sottolineare il ruolo di pubblico ufficiale della categoria». La Cassa del notariato garantisce agli iscritti anche un reddito minimo annuale.
Anche le cosidette "nuove" casse (decreto 103/1996) nonostante i bacini d'utenza limitati, entrate contributive recenti e di limitata entità, tentano le prime iniziative sporadiche per incrementare l'offerta. Primo obiettivo però è fare "massa critica". Nei mesi scorsi, prima della ricomposizione dell'Adepp, i sette enti dissidenti hanno sottoscritto una Carta delle garanzie e delle tutele. «Si tratta – dice il presidente della Cassa dei periti industriali, Florio Bendinelli – di un fondo interprofessionale per la costruzione o l'acquisizione di case residenziali per professionisti anziani, sostegni alla non autosufficienza o a malattie e infortuni invalidanti, mutui e prestiti agevolati per i giovani». Per ora, l'unica iniziativa concreta su larga scala – cui aderiscono, oltre a notai e consulenti del lavoro, anche Eppi (periti industriali), Epab (i biologi), Epap (pluricategoriale), Enpapi (infermieri) e Enpap (psicologi, ma con qualche riserva) – è l'assistenza sanitaria integrativa assicurata da Emapi, l'Istituto che dal 2007 assicura una polizza per gravi malattie o infortuni. Si tratta della "Garanzia A" (massimale di 400mila euro) gratuita a tutti gli iscritti e per i quali ogni Cassa versa 1,70 euro a professionista. La seconda opzione (Garanzia B) vale per normali coperture di spese mediche ed è a carico, invece, del singolo.
Tra le iniziative delle singole Casse spicca la pluricategoriale. «Diamo contributi sotto forma di assegni di studio ai figli di colleghi deceduti e con redditi al di sotto dei 30mila euro – spiega il presidente Arcangelo Pirello – e sussidi per degenze di malati, anziani e disabili in centri di cura e per l'assistenza domiciliare».
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